Violenza nei luoghi di lavoro

 

Differenza Donna tutela le donne anche dalle violenze che si realizzano nei luoghi di lavoro, prestando ascolto ai racconti ed alle esperienze delle diverse forme di violenza verbale, fisica e psicologica che si possono verificare sui luoghi di lavoro e che possono sfociare in situazioni costrittive, anche gravi al punto da inficiare la vita privata e quella familiare e, più in generale, le relazioni sia all’interno dello stesso luogo di lavoro in cui si subisce la vessazione che all’esterno.

Le avvocate e le psicologhe di Differenza Donna supportano le donne che vivono tali problematiche nell’ambiente di lavoro, fornendo gli strumenti più adeguati per combattere il fenomeno e denunciarlo nel modo più opportuno e tutelante per la donna, anche attraverso un valido percorso di consulenza psicologica e di assistenza medico-legale, con l’unico obiettivo di evitare che la lavoratrice subisca ripercussioni alla propria carriera e che gli eventi occorsi vadano a minare la sua autostima. 

L’obiettivo di Differenza Donna è anche quello di evitare che tali condizioni possano sfociare in atti discriminatori ai danni delle lavoratrici, in forme di demansionamento e/o di pregiudizio alla professionalità, mediante un’adeguata opera di informativa dei diritti riconosciuti dall’ordinamento comunitario e nazionale e garantendo l’assistenza legale specializzata laddove la situazione sia oramai compromessa, al fine di tutelare il diritto alla salute, al lavoro, alla dignità e consentire il ristoro del pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale subito.

Il mobbing, il bossing, lo straining devono essere denunciati e combattuti con consapevolezza dei propri diritti e delle obbligazioni specifiche del datore di lavoro, che deve prevenire le situazioni costrittive e le vessazioni sui luoghi di lavoro, predisponendo adeguati strumenti di controllo e di verifica periodica nonché di aiuto a coloro che denunciano comportamenti illeciti, illegittimi o addirittura penalmente rilevanti. E laddove le situazioni costrittive hanno ingenerato un danno alla salute, bisogna denunciare la malattia professionale all’INAIL che, nella sua funzione specifica, deve tutelare le lavoratrici che si sono ammalate per effetto delle condotte illecite che si sono verificate nell’ambito del rapporto di lavoro, nei luoghi di lavoro ed in occasione delle attività lavorative. 

La tutela dei diritti della lavoratrici, ed in particolare delle lavoratrici madri, è al centro dell’attenzione di tutte le lotte che vengono portate avanti a livello istituzionale e nelle aule di tribunale, mirando a riaffermare il diritto alle pari opportunità nell’accesso al mondo del lavoro così come in tutte le fasi ordinarie e patologiche del rapporto di lavoro, dovendosi ritenere la maternità un evento fisiologico della vita della donna lavoratrice che non deve rappresentare un motivo di arretramento contrattuale, di esclusione dallo sviluppo della carriera o di riduzione delle opportunità di lavoro. 

Per loro e per tutte Differenza Donna ha assunto l’impegno di uno sportello di assistenza tecnica che mira a contrastare ogni forma di molestia, di violenza e più in generale di mobbing e di vessazione sui luoghi di lavoro, anche attraverso la proposizione di azioni positive di cambiamento dell’approccio del datore di lavoro nella gestione e nella tutela di chi ha il coraggio di denunciare.