
Richiesta di intervento urgente per la protezione dell’equipaggio della Freedom Flotilla e per la difesa del diritto internazionale
APPELLO DI DIFFERENZA DONNA
Al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
Al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
A tutti i rappresentanti dei governi di Francia, Turchia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Brasile, Spagna
Alla Commissione Europea
Al Parlamento europeo
Al Consiglio europeo
OGGETTO: Richiesta di intervento urgente per la protezione dell’equipaggio della Freedom Flotilla e per la difesa del diritto internazionale
Differenza Donna, associazione femminista impegnata nella difesa dei diritti umani e nella promozione della giustizia di genere, esprime profonda preoccupazione e indignazione per la grave violazione del diritto internazionale derivante dal blocco e dalla detenzione dell’equipaggio della Freedom Flotilla, missione civile e disarmata che trasportava aiuti umanitari destinati alla popolazione civile di Gaza, da mesi sottoposta a bombardamenti e assedio.
Durante la notte l’imbarcazione è stata circondata da unità militari israeliane, le comunicazioni radio sono state interrotte, e sono stati diffusi i videomessaggi preregistrati di ciascun attivista, predisposti in caso di sequestro.
Questo fatto allarmante rafforza la necessità di un intervento immediato delle autorità diplomatiche e consolari per garantire l’incolumità di tutte le persone a bordo.
Chiediamo al Governo italiano e a tutti i governi coinvolti – Francia, Turchia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Brasile, Spagna – di attivarsi con urgenza per accertare le condizioni di salute e sicurezza dei seguenti attivisti e attiviste internazionali:
- Baptiste Andre, Rima Hassan, Pascal Maurieras, Reva Viard, Yanis Mhamdi, Omar Faiad (Francia)
- Şuayb Ordu (Turchia)
- Greta Thunberg (Svezia)
- Yasemin Acar (Germania)
- Marco Pepijn (Paesi Bassi)
- Thiago Ávila (Brasile)
- Sergio Toribio (Spagna)
Si tratta di donne e uomini che hanno scelto la via della solidarietà, della nonviolenza e della giustizia, portando a Gaza medicine, beni essenziali e una testimonianza di umanità.
Chiediamo che sia garantito l’accesso consolare, il rispetto dei diritti fondamentali e il rilascio immediato, come previsto dalle convenzioni internazionali a tutela delle missioni umanitarie e della libertà di circolazione dei civili.
Siamo al fianco di queste persone, della popolazione civile di Gaza, dell’internazionalismo pacifista e della possibilità che ci danno, con coraggio e generosità, di rimanere umani.
Bloccare gli aiuti, criminalizzare la solidarietà e punire chi cura e resiste significa tradire ogni principio di diritto e di umanità.
Differenza Donna, 9 giugno 2025