Avvocate DD

COMUNICATO STAMPA DIFFERENZA DONNA

Roma, 11 settembre 2023.
L’ITALIA PUNISCE LE DONNE CHE OSANO RIBELLARSI ALLA VIOLENZA ISTITUZIONALE, MENTRE LA CEDU CONDANNA L’ITALIA E LE NAZIONI UNITE DENUNCIANO COME NEL NOSTRO PAESE SI AGISCA CON ILLECITI I PRELIEVI E TRATTAMENTI FORZOSI SUI BAMBINI E LE BAMBINE.
Il Tribunale di Pisa ha rinviato a giudizio una madre imputata di calunnia per aver denunciato l’illeceità delle modalità di prelievo coattivo del figlio di 8 anni nella sua abitazione realizzata da 11 poliziotti, insieme al padre del bambino che in quell’occasione sfondava la porta del bagno dove il bambino si era chiuso a chiave perché rifiutava di incontrarlo.
Quel giorno la madre dinanzi alle urla e ai pianti disperati del figlio aveva richiesto l’intervento di un medico così come stabilito dal provvedimento civile che prevedeva l’immediata sospensione dell’esecuzione nel caso insorgessero situazioni da determinare  “un rischio per la salute psichica , fisica e mentale del minore”. Il prelievo forzoso avviene a seguito di un provvedimento civile che aveva disposto l’utilizzo della forza pubblica nei confronti del bambino perché la donna era stata valutata una madre “alienante”. Il provvedimento è stato annullato dalla Corte di Cassazione ma la donna dovrà comunque subire un processo per calunnia.
Tutto ciò è l’espressione di un sistema che vuole mettere a tacere le donne che chiedono tutela e rispetto dei propri diritti e di quelli dei propri figli/e. E tutto ciò accade nonostante la Corte Europea per i diritti umani abbia, con sentenza I.M. c. Italia del novembre 2022, condannato l’Italia per la prassi diffusa nei tribunali civili di accusare le madri di essere alienanti se i bambini rifiutano di incontrare il padre e chiedono ai Tribunali adeguate misure a tutela dell’incolumità dei figli.
La Giustizia italiana sembra incredibilmente sorda anche al rapporto ultimo della Special Rapporteur ONU sulla violenza nei confronti delle donne che denuncia, in un documento ufficiale, i danni irrimediabili che le consulenze tecniche, incentrate sui costrutti della cosiddetta alienazione parentale e derivati, hanno prodotto sulla giustizia, minata nelle sue funzioni di accertamento dei fatti. Dalle video riprese del prelievo coattivo ,realizzato dalle Forze dell’ordine di Pisa, emerge che il bambino era disperato e traumatizzato, un trattamento che, come di recente ha ribadito la Corte di Cassazione, è da ritenersi fuori dallo Stato di diritto, e che noi riteniamo disumano e incompatibile con la tutela della dignità e dei diritti dei bambini/e, valori questi riconosciuti dalla nostra Costituzione.
La denuncia della donna, afferma il team di avvocate di Differenza Donna che difende la donna, come quelle di tante altre madri che chiedono verifiche sull’operato di forze dell’ordine, servizi sociali, consulenti, è stata archiviata. Nessuno risponderà dei trattamenti inumani e degradanti riservati ai bambini e alle bambine e le donne sono messe a tacere dalle stesse autorità che dovrebbe invece agire a tutela dei/lle bambini/e.
La Presidente di Differenza Donna: “Chiediamo a tutte le donne, attiviste, cittadine, giornaliste, chiediamo alle giovani dei movimenti e delle Università, alle donne delle Istituzioni, a tutta l’opinione pubblica di essere al fianco della donna di Pisa nel processo penale che la vede imputata.
Abbiamo bisogno della presenza di tutte dentro e fuori il Tribunale di Pisa, il 12 settembre alle ore 9 per portare avanti questa battaglia di civiltà e di democrazia: una battaglia per le mamme cui vengono strappati figli in maniera ingiustificata e violenta. Chiederemo alla stampa, alle e ai parlamentari di esserci, perché questa non è solo la vicenda di una singola mamma coraggiosa, ma una battaglia di tutte le donne per fermare la barbarie dei prelievi coatti di bambini e bambine, strappati alle madri che hanno denunciato padri violenti”.
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